In questi giorni non si parla d’altro, perciò anche io voglio dire la mia.
Se mi capitasse mai di ritrovarmi in stato vegetativo persistente come questa povera ragazza che ormai riposa in pace, non vorrei assolutamente che un sondino mi alimentasse e mi idratasse insieme a tutti i farmaci necessari all’assimilazione di questi stessi “alimenti”. Se le mie funzioni vitali fossero tali da non permettermi di vivere senza essere attaccata ad un respiratore o sondino o qualsivoglia macchinario, vorrebbe dire che è giunto il momento di lasciar perdere, di non accanirsi. Non vorrei che i miei genitori, mio fratello o i miei amici soffrissero ogni giorno vedendomi dormire in un letto per anni e anni. Non è vita.
Secondo me è giusto che ognuno possa scegliere, non che un gruppo di persone scelga per ognuno di noi. In una situazione del genere vorrei che le persone che mi amano mi ricordassero per com’ero poco prima, non per come divento dopo anni…un manichino senza parvenza di vita. Questo non lo vorrei mai. E non credo che questo padre che ha combattuto anni per la sua causa volesse liberarsi della figlia, ma credo che volesse liberarla.
Che facciano una legge, ma seguendo la ragione, le opinioni di medici e specialisti, le leggi vigenti in altri paesi europei, non la propria opinione o credo religioso.
Perfettamente d’accordo con te.
Anzi io spero di tutto cuore che se mai dovesse succedermi una cosa simile ci sia qualcuno che abbia il coraggio di “staccare la spina”, fregandosene di leggi, preti e di tutto il resto.