Corsica luglio ’09

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Quest’anno, spinti dalla voglia di avventura e di risparmio, io e Paolo abbiamo deciso di andare due settimane in Corsica in tenda. Comprato tenda, gazebo, tavolino per fornello, frigo, prenotato nave andata e ritorno e…si parte!!

Abbiamo comodamente viaggiato con la Corsica Ferries (sulla Corsica Victoria per la precisione), 6 ore all’andata con partenza da Savona alle 8:15 e arrivo alle 14:45 (mezz’ora di ritardo causa traffico al porto di Bastia) e qualche ora in più al ritorno con partenza alle 21:00 e arrivo alle 7:00 precise precise. Gira e rigira abbiamo trovato il campeggio alle 19:30 circa, dopo averne visitati 4 o 5 uscendone sconfitti o perché erano al completo o perché non avevano l’elettricità. Il camping dove abbiamo alloggiato, La Vetta, si trova nei pressi di Porto Vecchio ed è molto ombroso, libero, tranquillo, i bagni sono belli, c’è l’acqua calda, nessun problema per l’elettricità, l’unica seccatura è che non c’è uno spaccio, vendono solo acqua, carta igienica, bombole e insetticidi, le cose essenziali insomma! Vicino comunque c’è un supermercato, il Géant, in cui si trovano prezzi più bassi rispetto ai negozietti che ti spennano vivo.

Siamo partiti con l’idea di girare varie spiagge e visitare le città, non ci importava avere il mare appena usciti dalla tenda. La prima cittadina che ho visto è stata Porto Vecchio, molto carina con le sue viuzze strette e case vecchie, piena zeppa di ristorantini, negozietti e tanti turisti. Come ogni città sul mare che si rispetti ha parte alta con le mura antiche e il porto, dove si possono ammirare le barche e gli yatch. Mi ha stupito trovare la margherita a 10 euro in quasi tutti  i ristoranti, solo in un paio l’abbiamo trovata a 5 e 7 euro. Una volta ci siamo tolti lo sfizio e devo ammettere che non era affatto male.  Un’altra città molto bella, anzi, direi incantevole è Bonifacio, costruita a picco sul mare su roccia calcarea. Uno spettacolo imperdibile sia di giorno che di notte, con le sue viuzze tipiche dei paesi del sud Italia (perché la Corsica, in fondo, è sempre nostra) i belvedere che ti tolgono il fiato e il mare di acqua verde. L’ultima città che abbiamo visitato è Corte, nel cuore dell’isola, anche questa molto vecchia con un museo che offre la possibilità di scoprire la vita e gli strumenti quotidiani di un tempo della popolazione corsa e una visita alla cittadella da cui si gode di un bel panorama. Per mangiare consiglio il ristorante “U Museu” dove fanno menu a prezzi abbastanza onesti e dove ho assaggiato il cinghiale in salmì, molto buono 😛 Sui muri di questa città inoltre non mancano le scritte di protesta che potrete vedere nelle foto.

La Corsica, però, è anche famosa per le sue belle spiagge. E allora come non citare la Palombaggia (dove il sole ci ha giocato qualche brutto tiro), sabbia bianca e acqua trasparente. Consiglio abbondante crema solare, cappello e occhiali! La Rondinara, anche qui acqua da tropici, le “spiaggette” di Capo Pertusato, sotto il faro di Bonifacio, dove si scoprono tutte le tonalità del blu, anche se bisogna guadagnarsele un po’. La spiaggia di Pinarellu con la sua pineta e l’acqua bassa, anzi bassissima e trasparente. Ultima ma non ultima la riserva naturale di Lavezzi, un’isola meravigliosa, davvero unica, sembra di essere in paradiso. Peccato sia un paradiso mooolto affollato in cui è difficile trovare il posto per piantare un’ombrellone. Davvero troppi turisti rovinano la magia di quest’isola. E troppa “spazzatura” sicuramente portata  soprattutto dal mare, e io mi chiedo perché, con tutti i soldi che prendono (30 euro a testaccia) non mettano due o tre persone che la tengano pulita. Bah…

È stata una vacanza stupenda, soprattutto perché non avevo mai sperimentato la vacanza in tenda o “allo stato brado” come mi piace definirla 🙂 La Corsica è un’isola molto bella, che offre anche molti prodotti gastronomici squisiti come i salami di “porcu”, le marmellate di castagne, mirto, fichi  mille altre cose, tra cui il formaggio. Sul formaggio vorrei soffermarmi: quello tipico è il brocciu; io ho assaggiato quello fresco e mi è piaciuto molto, anche se mi han detto che quello più stagionato è  “fortino”.  Paolo, noto buon gustaio, ha comprato un formaggio di capra assurdo che impestava tutto il resto (mangiare il salame e bere l’acqua con un retrogusto al formaggio non è bellissimo) e che, a detta sua, era ottimo, il formaggio più buono che abbia assaggiato.

Ritengo importante confermare che i francesi parlano solo ed esclusivamente francese, senza sforzarsi minimamente di dire una parolina in inglese o italiano. Ovviamente non sono tutti tutti così, ma una buona parte. I corsi sono sicuramente più aperti. Pensate che un giorno eravamo alla cascata Piscia di Gallo (vabbè, a parte il nome è bella) e la cameriera di un ristorante non sapeva come chiederci “che cosa desiderate?.” Con uno sforzo sovrumano riesce a dire “What do you want?” che, in inglese, non è nemmeno molto educato. Ma dico io, in un luogo straturistico tu non mi parli una parola di inglese o italiano, almeno le frasette standard santo cielo! Vabbè, nessuno è perfetto 😛

Nella photo gallery troverete le nostre foto! Buone vacanze!!

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