Sono appena passate le feste natalizie e domani si ricomincia a lavorare (un minuto di silenzio per chi ha già ripreso), perciò domani sarà lunedì anche se il calendario segna mercoledì. Le settimane a venire si prospettano lunghe e movimentate, ma è gennaio, è il mese in cui sono nata, quindi poche rogne, mi raccomando.
Quello che mi preoccupa di domani è che per tutti la domanda di rito sarà: “tutto bene? Passato delle belle vacanze?”. La mia risposta potrebbe essere la seguente:
“Se dovessi riassumere le mie vacanze con un grafico, potrei dire che c’è stata un’impennata di tristezza profonda dovuta al calo di coccole e comprensione tra il 26 dicembre e il 3 gennaio, per poi avere una lieve ripresa dal 4: quello che se ne ricava è un pesce stilizzato.”
La seconda possibile risposta è “tutto bene, tu?”, accompagnata da sorriso a denti stretti in stile carino e coccoloso dei pinguini di Madagascar. Credo proprio che sceglierò quest’ultima.
Queste vacanze sono state ancora peggiori di quelle del 2012, anno della Grande Rottura col fidanzato storico/primo-amore-che-non-si-scorda-mai, perché ci siamo lasciati la settimana prima di Natale e, per quanto sia un momento infelice, le feste e gli amici e il non aver ancora realizzato del tutto l’accaduto hanno reso l’abbandono meno doloroso. Il peggio è arrivato nei mesi successivi. Quest’anno, invece, l’anno della Seconda Rottura, quella di una storia breve ma intensa, in cui ho messo tutta me stessa per cercare di lasciarmi il passato alle spalle e ricostruire qualcosa, per poi sentirmi dire “sai che c’è, dopotutto non sono innamorato di te”, è stato difficile, molto molto difficile. Essendoci lasciati a settembre, complici il lavoro e le uscite con gli amici, ho avuto modo di sentire meno la mancanza della persona amata fino a queste vacanze, in cui il vuoto ha avuto il sopravvento. Ma di brutto, roba da dare di matto. In queste vacanze piene di coppie adorabili, che mettono su casa, che passano il tempo appiccicati come i mattoncini dei Lego, che “noi andiamo a bere qualcosa, ti va di venire?”, che “non volevo farti fare la candela”, che “scusa eh, ma abbiamo cambiato programmi”…ecco, mi sono sentita abbandonata come il cane della foto: se poi piove, sei pure sfigato.
Non fraintendetemi, è la vita e sono cose normali, voglio bene ai miei amici e sono felice per loro, ciò che mi fa star male è essere una quasi 29enne e avere incontrato delle persone che non hanno idea di che cosa vogliono nella vita, o lo sanno benissimo ma decidono di renderti partecipe della loro scelta quando è troppo tardi.
Però sono cose che succedono, e dopotutto mica sono la donna perfetta, ho anche io le mie colpe in tutto questo, come in ogni relazione finita male la colpa sta nel mezzo…più o meno. Prima o poi la rabbia passerà e lascerà spazio alla vita vera, quella in cui non mi importerà nulla del passato, quella in cui sarò una persona da amare e che amerà di nuovo (per precauzione incrocio le dita). Per ora mi lecco le ferite disinfettandole con del buon cibo, qualcosa di buono da bere e degli ottimi amici – sì, soprattutto voi che viaggiate in coppia 🙂 – con cui condividere tutto, momento dopo momento. Però basta con ‘sti bacetti e sguardi a cuore, che me fate rosicà.
Foto copertina: http://psicologoinfamiglia.myblog.it/media/00/01/43588922.jpg
Foto testo: http://myqualitaly.it/wp-content/uploads/2016/03/abbandono-e-randagismo.jpg
Ahahah per un attimo mi sono sentita la protagonista del post. XD. E comunque sono convinta che prima o poi troverai la tua anima gemella, arriva per tutti. È un Augurio che ti faccio per l’anno nuovo, ed è un augurio che è rivolto un po’ anche a me.
Grazie mille, ricambio gli auguri!
Bel post.
Forza e coraggio, ti farai ancora male probabilmente, probabilmente anche peggio di cosi’, ma uno ci prova, rosica, cade e poi… aspetta la botta di culo. Nel frattempo c’e’ la birra e peggio cosa puoi sempre venirti ad ubriacare a Dublino!
Grazie ❤