Pezzi di vetro

Non sarò più così debole, non ridurrò più vetri in pezzi grandi come granelli di polvere, non danneggerò più ricordi meravigliosi per far spazio alla rabbia. Ecco, l’ho detto, e adesso mi impegnerò a farlo. Liberi di rimproverarmi e legarmi le mani, se necessario. Che magari così evito anche di chiudermi le dita nella portiera della macchina e, di conseguenza, di non riuscire a compiere le azioni più semplici, quali spremere il tubetto del dentifricio e sbottonarmi i pantaloni.

Che volete, sono un disastro.

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