Mentre spulciavo tra le “brutte” del mio blog, alcune incompiute, altre semplicemente non pubblicate perché dimenticate o da revisionare, mi sono imbattuta in questo post scritto lo scorso 20 dicembre, in cui raccontavo un sogno pazzesco.
È una domenica e tutti insieme decidiamo di andare in un nuovo parcogiochi, in stile Disneyland. Passiamo una giornata divertentissima, ma si fa tardi e io devo tornare a casa. Per uscire, però, occorre superare una prova. Mi avvio verso l’uscita e, dopo aver varcato un cancello molto alto, mi trovo davanti un gruppetto di persone vestite di viola, una sorta di giullari, che reggevano un cartellone con una spirale di numeri di cui avrei dovuto ricordare l’ordine. Ho una sola possibilità, non posso sbagliare, altrimenti dovrò restare nel parcogiochi, probabilmente per sempre. Inizio a contare e, mentre cerco disperatamente di non perdere il filo, due uomini in costume da giullare passano dietro di me, uno dei due mi sfiora, e subito dopo comincio a sentirmi strana, mi gira la testa e senza quasi accorgermene cado in un sonno profondo. Qualche ora dopo mi sveglio e mi trovo nello stesso posto, con i giullari vestiti di viola che mi guardano e mi chiedono: “Allora, qual è l’ordine?” Per mia fortuna mi ricordavo tutte le cifre e sono riuscita a rispondere in modo esatto. Sospiro di sollievo…
Per motivi a me ignoti, devo rientrare nel parcogiochi – conoscendomi avrò sicuramente dimenticato qualcosa di importante. Lì incontro Richard che mi offre un giro su uno scivolo di quelli con l’acqua e le ciambelle su cui ci si siede per scivolare, che a me piace tantissimo. Va beh, faccio un giro. Ora però devo proprio uscire e mi tocca superare un’altra prova, dannazione! Ovviamente non la supero e vengo rispedita indietro. Per rientrare mi danno una macchina che somiglia ad una Cinquecento rossa e un mazzo con tre chiavi. Metto in moto e parto. Sulla destra ad un certo punto vedo un palazzo bianco con le finestre di vetro colorato e decido di entrare per curiosare, e magari anche per trovare un modo per uscire dal parco. Entro nel palazzo. Le pareti e il pavimento sono bianchi e le persone che vedo camminare per i corridoi silenziosi sono vestite di bianco, come gli scienziati dei film di fantascienza. Cerco di non farmi vedere, in tutto quel bianco mi noterebbero subito. Le porte sono tutte chiuse a chiave e mi ricordo che in tasca ho il mazzo con le tre chiavi. Provo ad in filarne una nella toppa di una porta. Si apre ed entro. La stanza è buia, non vedo nulla e fa un caldo insopportabile. Mi manca l’aria, l’umidità è altissima, non posso rimanere un secondo di più. Esco e richiudo la porta. Decido di prendere l’ascensore e andare al secondo piano. Quando arrivo sbircio che non ci sia nessuno, esco dall’ascensore e vado verso un’altra porta. Infilo l’altra chiave, una chiave bianca e lunga, e la porta si apre. C’è un corridoio molto stretto che porta a delle scale che salgono. Mentre penso se salire o no, sento rumore di passi e vedo 4 persone in camice bianco che arrivano. Santo cielo, che faccio? Se chiudo la porta mi beccano immediatamente. Decido di lasciarla aperta e nascondermi dietro una colonna, tentando la sorte. Evidentemente la tento troppo, perché queste 4 donne entrano e mi vedono, parlano tra di loro una lingua a me incomprensibile. Mi prendono e mi trascinano via. Con una forza che non sapevo di avere mi libero dalla presa e scappo, corro più velocemente che posso e prendo la prima rampa di scale che trovo. Alla fine c’è una porta, la apro e mi ritrovo fuori dal parco. Pfui, per la seconda volta. L’esterno però non è come me lo ricordavo, sembra di essere in un cartone animato, è tutto molto tondo e colorato. Davanti a me si ferma una macchinina viola volante – il colore non è lasciato al caso nemmeno nei sogni – su cui salgo. Questa parte veloce, sale in alto, sempre più in alto, dove ci sono altre macchine volanti coloratissime. Ad un certo punto alcune di esse iniziano a spararmi, io non so che cosa fare, sono spaventata e, soprattutto, mi accorgo che hanno fatto centro e che sto precipitando al suolo!! Schiaccio tasti a caso per cercare di fare qualcosa, ma niente…
E mi sveglio.
Zio fa che sogno malato!