E’ del tutto normale attraversare periodi difficili in cui gli ingranaggi s’intoppano con maggiore frequenza, ne sono perfettamente consapevole. E sono altrettanto consapevole che ci sono determinate cose che non sopporto.
In queste due ultime settimane ci stiamo cimentando con il sottotitolaggio e rispettivi programmi, attività interessante e stimolante, tanto che stavo seriamente pensando di farla come progetto per la futura “tesina triennale”. Mi voglio davvero male. Perché? Perchè nulla funziona.
L’entusiasmo iniziale da cui mi faccio normalmente prendere si è trasformato prima in “che faticaccia” e poi in “maledetto programma, schifo di lavoro ” ecc. Il primo filmato su cui abbiamo lavorato è incredibilmente interessante e parla delle “questioni irrisolte” relative all’11 settembre. I passaggi per formare il prodotto finito sono essenzialmente 3:
1) trascrizione, in cui bisogna trascrivere l’intero documentario parola per parola;
2) sincronizzazione, in cui bisogna sincronizzare i tempi dei singoli sottotitoli a seconda di colui che parla;
3) traduzione dall’inglese all’italiano.
Tre semplici passaggi…peccato che abbia avuto giusto quei due-tre problemini con i programmi, ma ci sta anche, dato che sono free e che devo prendere confidenza e imparare ad usarli. Il vero e proprio panico si è presentato nel momento in cui ho fatto tutto, traduzione compresa, salvato in SubRip, formato che riconosce il programma e provato a riaprire. “Formato non supportato”. Cooosa???
Deve esserci un errore, riprovo. “Formato non supportato”. Il terrore, il panico, la rabbia più nera. Tre giorni di lavoro per aver perso tutto. Disperazione. Ho provato di tutto, ma niente da fare, il formato non è supportato. Allora ho cominciato ad insultare il prof che ci fa usare programmi farlocchi e con dei bug impensabili. Ma nemmeno questo è servito a farmi star meglio.
Vado a lezione e lo dico al prof. Risposta: “Strano, a me non ha mai dato problemi di questo tipo, dai, proviamo a vedere i passaggi.” Salva – Translated – SubRip. Perfettamente salvato e si apre che è una meraviglia. Grrrrr…
Arrivo a casa e mi viene un’illuminazione: proviamo a vedere se riesco a salvarlo con l’altro programma. Fatto. Riesco a vedere entrambi, sottotitoli in inglese e in italiano. Wow! Problema risolto!
Adesso finalmente ho capito come fare per ovviare al problema, quindi passo al secondo video, un film/documentario su Frank Gehry, un famoso architetto americano. Il video è davvero di pessima qualità, ma pazienza. Trascrizione decisamente incompleta a causa di incomprensibilità delle persone che, invece di parlare, borbottano qualcosa di inudibile da un normale orecchio umano, ma pazienza. Passiamo alla sincronizzazione; apro il programma, apro il video e…”Errore durante il download dei codec.” Noooooo, non è possibileeee! Ora che tutto filava per il verso giusto, non mi legge il video, non mi resta che piangere…e mandare un’email di lamentela al prof.
Ma insomma, la vita va avanti.
Capito in cucina all’ora di pranzo e vedo che la tv è sintonizzata su Studio Aperto, il tg più inutile della televisione italiana. Ovviamente si parla del delitto di Perugia, ma questo ormai si sa, si sente tutti i santi giorni. Ma aspetta, cosa vedono i miei occhi? Una foto del corpo della povera ragazza coperto da un lenzuolo da cui spunta un piede, sangue, il tutto della duranta di circa 15 secondi. Orrore. Sono nauseata, non tanto perché è ora di pranzo, ma perché mi fa una tristezza immensa pensare che si possa speculare così su un corpo senza vita solo per fare audience e avere immagini inedite. Orrore. Sono stufa di vedere queste cose prive di senso. “E’ davvero questo che vuole la gente?” mi chiedo.
E non poteva che arrivare un’altra ottima notizia: il volo per Madrid parte da Roma. Beh, mi sembra ovvio, siamo un gruppo di Torino e dobbiamo andare a prendere l’aereo a Roma. In fondo ci avevano detto che il viaggio sarebbe stato pagato per tutti, ma così non è stato, che le destinazioni sarebbero state New York o Londra (e qui capisco anche, non sono due città proprio cheap), invece è Madrid. Insomma, qualche altra sorpresa? L’albergo a 5 stelle è a 10 km dalla città? Perchè a questo punto prendo e butto via quel polipetto verde che ci hanno regalato quelli della dannata agenzia di viaggi, lo faccio eh!
E intanto aspetto il Natale, tradizione che ormai, anche lei, è diventata commerciale e made in China, come tutto del resto, ma a me piace, mi scalda, mi fa pensare alla neve, ad un caminetto caldo, a sorrisi e coccole, alle lucine intorno agli alberi e ai balconi, al “chissenefrega, rimandiamo il mondo a dopo le feste.” E così sarà, ma fino ad allora…
Cara Barbara secondo me a breve ti prende una crisi di nervi. Ne sono sicuro. L’unica cosa per evitare che ciò accada e che tu trovi un qualche modo per sfogarti e (visto che non fai sport) ti consiglio di cominciare a imprecare e mandare maledizioni ogni volta che qualcosa non va. Certo, questa cosa è poco femminile e ti farò somigliare ad un marinaio del porto di genova ma ti aiuterà a calmarti. Te lo posso assicurare! 😉
ps
Di sicuro su Studio Aperto avrai anche visto la solita sfilata di donne seminude……. Dio benedica quel telegiornale 😀
Benvenuta nel favoloso mondo dell’informatica… 😀
Tu SAI qual’era la soluzione, verooo? 😉
No, in realtà non mi viene proprio in mente … 🙂